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di Federico Rosati
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Comunicato Stampa del 16/02/04:

"LA CINA È UN AQUILONE": MOSTRA E INCONTRI ALL'ISTITUTO FRANCESE. IL PROGETTO DELLE CHIAVI DELLA CITTÀ HA COINVOLTO OLTRE 600 STUDENTI FIORENTINI

Preziosi reperti storici insieme a giochi e oggetti della vita quotidiana dei bambini di oggi: nasce da questa insolita unione la mostra "La Cina è un aquilone" che è allestita da oggi fino al 29 febbraio all'Istituto Francese di Firenze, in piazza Ognissanti. Nelle sale dell'Istituto Francese si potranno ammirare draghi di bambù, coloratissimi aquiloni di stoffa e di carta, piccoli mobili per le stanze dei bambini (tra cui una originale vasca da bagno in legno con rotelle) arazzi con la rappresentazione delle figure cinesi benauguranti, la tigre e il dragone, ma anche i pipistrelli, libri e documenti della cultura cinese.
La mostra è il risultato del progetto portato avanti dall'assessorato alla pubblica istruzione, con il programma di offerte formative per le scuole delle "Chiavi della città", in collaborazione con l'Istituto Francese di Firenze, Kenzi, che ha curato la ricerca etno-antropologica, e Cospe. Hanno partecipato al progetto 19 scuole (9 materne, 5 elementari e 4 medie inferiori), 33 classi, 624 alunni (di cui 337 delle materne, 207 delle elementari e 80 delle medie inferiori) e 40 insegnanti a cui si aggiungono 10 educatori di asilo nido.
La mostra, che si inaugura ufficialmente oggi pomeriggio alle 18, è stata presentata stamani dall'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri, dal console onorario di Francia e direttore dell'Istituto Francese Jérome Bloch e dalla curatrice Anna Maria Gallone. Oltre all'esposizione ci saranno una serie di iniziative per le scuole tra cui il 19, 20 e 23 febbraio alle 10,15 le rappresentazioni di Teatro d'Ombre che vedranno protagonisti gli allievi delle scuole medie Paolo Uccello, Beato Angelico e Manzoni e, ancora, proiezioni di documentari e cartoni animati cinesi. Per gli insegnanti ci saranno seminari di approfondimento: domani e giovedì dalle 17 alle 19 con interventi sul sistema scolastico nelle scuole cinesi e l'accoglienza dei bambini cinesi nelle scuole italiane. Non mancherà una rassegna cinematografica dedicata a "La Cina di ieri e di oggi attraverso il suo cinema" e le manifestazioni si concluderanno sabato 28 febbraio con lo spettacolo tradizionale del capodanno cinese allestito in piazza Ognissanti dall'Istituto di Wushu della città di Firenze.
"Questa mostra, che rientra nell'ambito dei progetti già avviati di intercultura, rappresenta un'occasione di ulteriore conoscenza per i nostri ragazzi - ha sottolineato l'assessore Lastri - , oltre a offrire un percorso di formazione per gli insegnanti. La comunità cinese, che è composta a Firenze da oltre 5.000 persone, è quella più presente in città, basti pensare che il 72% dei bambini stranieri che frequentano uno dei nostri centri di alfabetizzazione, quello alla scuola Paolo Uccello, nel quartiere 5, è cinese. Conoscere le radici culturali di questi bambini è fondamentale per accoglierli bene nelle nostre scuole".
Prosegue, dunque, con questo evento la collaborazione tra l'assessorato e l'Istituto Francese già avviata lo scorso anno con il convegno "Si racconta storia e storie delle mille e una notte" e le mostre promosse nello stesso ambito. Il 2004 in Francia è l'Anno della Cina e il ministero degli Affari Esteri francese e l'Afaa (Association Française d'Action Artistique) di Parigi rendono omaggio a questo paese anche attraverso gli istituti francesi di cultura all'estero. La prima versione della mostra, inaugurata nel novembre 2001, presentava i risultati di una ricerca centrata su manufatti, reperti e testimonianze legati soprattutto al gioco. L'edizione attuale è frutto di anni di ricerche condotte in Cina e costituisce una rassegna unica presentando una nuova sezione dedicata al mondo della scuola di ieri e di oggi, con una serie di manufatti e testimonianze di allievi e insegnanti sul mondo dell'apprendimento nella Cina del 2000 e sui rapporti scuola-famiglia.
La scenografia, articolata sui simbolismi della tigre e del dragone, è impreziosita da raffinate testimonianze provenienti dalla regione del Tibet-Qinghai, raffiguranti una infanzia gioiosa e festante con scene di bambini e animali mitologici.
L'analisi della didattica cinese ha un duplice scopo: aprire una finestra sui metodi di insegnamento di un paese in cui convivono una cultura millenaria e le contraddizioni di uno sviluppo economico accelerato e fornire agli insegnanti con allievi scolarizzati in Cina uno strumento di conoscenza complementare. Nel 2000 è stata varata in Cina una grande riforma scolastica, che sta rivoluzionando a poco a poco tutta l'organizzazione delle scuole cinesi, a partire dalle grandi città ed allargandosi via via verso le zone rurali e montane.
La rassegna cinematografica "Schermi d'Oriente", curata da Kenzi e collegata alla mostra, che si terrà martedì 24 e giovedì 26 febbraio (con visioni alle 17,30 e alle 20,45) offre un ulteriore spunto di riflessione su alcuni aspetti culturali della Cina di ieri e di oggi. Saranno proiettati, con replica pomeridiana e serale, due lungometraggi molto diversi tra loro: "Una ragazza di Pechino" di Ulan Xie Fei, 1986, ambientato in una Cina storica di clan e rigide tradizioni e "My American Grandson" di Ann Hui, 1991, sui complessi rapporti tra un vecchio musicista cinese e il nipote americano in una Shanghai moderna.
Alla mostra sarà disponibile per le scuole che parteciperanno alle attività previste, il catalogo "La Cina è un Aquilone. Oggetti dell'universo infantile nella terra del drago" curato da Kenzi e dal Comune di Firenze. (vp)

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